Ti do una zampa – Recensione a cura di Chiara Minutillo

Questa recensione è stata pubblicata per Cultura al Femminile in data 1 giugno 2017. Mi piace molto perché ha centrato in pieno l’essenza del romanzo. Un sentito grazie a Chiara Minutillo.

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L’ottimismo, l’affetto e l’incondizionata fiducia che Duke riponeva in lei le davano la motivazione per tirare i piedi fuori dalle calde coperte. Lentamente prendeva coscienza del mondo e l’auspicio di una giornata positiva le schiariva la mente. L’aria pungente dell’alba, così immacolata e piena di promesse le riempiva i polmoni, dando vita a un sorriso naturale come un respiro. Tra sé ringraziava Duke ogni giorno per questa opportunità. Grazie a lui aveva imparato a scoprire e apprezzare il lato buono di qualunque situazione atmosferica e la magia di colori che solo la natura era capace di dipingere. La quiete dell’alba la destava dal torpore della notte delicatamente, come una mamma che sussurra il buongiorno all’orecchio del bimbo che rifiuta di aprire gli occhi.

Ci sono momenti nella vita in cui ci sentiamo soli.

Momenti in cui nessuno sembra comprenderci. Periodi in cui vorremmo cambiare le circostanze e, a volte, persino noi stessi. Attimi in cui siamo sul punto di confidarci. Istanti in cui subito ci tiriamo indietro, davanti alla possibilità di confessare il problema che ci affligge. Ci sono momenti nella vita in cui nessuno sembra disposto a darci una mano. O forse, semplicemente, una mano umana non basta. Quello che occorre, a volte, è una zampa.

Non si tratta di luoghi comuni, di animalismo, di favole per bambini. Si tratta di ciò che è stato scientificamente provato.

“Ti do una zampa” non è un trattato scientifico. È qualcosa di molto meglio. Sì, perché un trattato scientifico sarebbe interessante, ma non fruibile a chiunque. Il romanzo di Giulianna D’Annunzio, invece, sì. “Ti do una zampa” è un romanzo in cui i veri protagonisti sono gli animali. Le loro storie si uniscono a quelle dei rispettivi padroni. Vite che si intrecciano. Tutto si muove con naturalezza. Non ci sono forzature. “Ti do una zampa” è vero, come la realtà che ci circonda.

“Ti do una zampa” affronta temi importanti, attuali o da sempre esistenti.

Problemi che scavano voragini nell’animo. Si parla di bullismo, di perdita, di insoddisfazioni personali. Tuttavia, il risultato non è pesantezza, ma profondità, perché a portare una ventata di aria fresca ci pensano loro, gli animali, sempre disposti a dare una zampa. Ed ecco, quindi, il perno attorno a cui “Ti do una zampa” ruota: la pet therapy. Sempre più usata, sempre più riconosciuta, per aiutare a affrontare problemi grandi e piccoli. Il cuore di “Ti do una zampa” è dolce e tenero, come un cane che ci guarda con gli occhi languidi, pronto a farsi stringere. Come un gatto che si struscia contro le gambe, in cerca di una coccola.

Gli animali sono così, intelligenti e disinteressati.

Definitelo amore o istinto, non importa. Non è il modo in cui lo si chiama a rendere prezioso il loro rapporto con noi esseri umani. Ciò che lo rende importante è quanto noi siamo disposti a imparare da un essere vivente che, accada quel accada, non toglierà la sua zampa dalla nostra mano.

Shorty era accovacciato sulla soglia dello stanzino una volta nemico. Aveva la testa sollevata e gli occhi chiusi. Duke era perfettamente di fronte a lui, pancia a terra, con tutte e quattro le zampe distese. Diana aveva nominato quella buffa posizione “a ranocchietta”. Anche lui aveva la testa sollevata, la lingua in fuori. Gli occhi combattevano tra il rimanere aperti per controllare eventuali movimenti del nuovo, strano amico e il chiudersi per la totale rilassatezza. Stavano così, mossi solo dal respiro. I tre non poterono trattenere un sorriso. Gli animali superano le barriere. Gli animali imparano la convivenza pacifica. Gli animali non parlano eppure dicono. Gli animali ascoltano, capiscono, insegnano, donano e si donano. Diana si voltò a guardare la nuova, sorprendente Lidia. Gli animali possono cambiare in meglio le persone.